VINI

 "Volevo dei vini vivi ed originali che conservassero tutte le peculiarità delle uve e del territorio di origine, fatti in maniera più naturale possibile, senza l’interferenza della chimica."

Alessandro Sala
 Lavoro nel modo più tradizionale, salvaguardando sì quanto ci è trasmesso di valido dalla nostra storia, ma rinnovando con quanto ci viene dato di positivo dalla moderna conoscenza.

Per produrre i miei vini utilizzo diversi materiali ognuno con caratteristiche diverse:
Acciaio - Terracotta - Cemento - Legno

Acciaio

Le botti in acciaio hanno la possibilità di controllare la temperatura. Questo le fa diventare particolarmente adatte per essere usate durante la fermentazione delicata dei vini bianchi. L’acciaio è ottimo per ottenere vini bianchi di buona qualità contraddistinti da una gradevole freschezza al gusto e quindi dotati di una sufficiente acidità, con profumi ben distinti, fruttati e fini.
Terracotta

La terracotta permette una micro-ossigenazione del contenuto. Questo fenomeno è paragonabile a ciò che avviene con l'uso di botti di legno ma con la sostanziale differenza di assenza totale di cessioni dal punto di vista organolettico. Questo si riflette sull’evoluzione del prodotto il quale mantiene intatte le caratteristiche dell’uva d’origine senza apportare alcun tipo di carico organolettico nel corso dei vari processi enologici. La terracotta ha inoltre un’importante capacità di proteggere da sbalzi termici il contenuto.
Cemento

L’uovo in cemento prodotto dall’azienda Leader di mercato Nomblot è monoblocco, colato in un solo pezzo e senza aggiunta di alcun prodotto o coadiuvante chimico, a garanzia di una qualità che è esigenza primaria di Nove Lune. 
La particolare forma a uovo senza angoli morti garantisce una migliore uniformità nella composizione del liquido e favorisce la cinesi del mosto. Inoltre il cemento non rivestito consente una micro-ossigenazione migliore, e un parziale assorbimento del calore, riducendo il rischio di ridotto e lasciando inalterata l’acidità.
Legno

L’utilizzo delle barrique di legno sono perfette per l’affinamento dei vini da invecchiamento. Oltre alla cessione di aromi particolari, garantiscono un’ossidazione delicata, in grado di far maturare il vino. In questo modo le diverse componenti si fondono ed il vino risulterà più complesso ed armonico. Contemporaneamente attraverso quest’evoluzione controllata il vino regge meglio la conservazione ed è più portato all’invecchiamento e quindi più resistente verso una futura ossidazione. Il contributo dei tannini della quercia affina quelli già presenti nel vino rosso interagendo con essi, mentre dona ai vini bianchi un raffinato retrogusto tannico di cui erano privi. Ricordo sempre con ammirazione il mio Professore Universitario di chimica enologica il quale ripeteva che le barrique sono dei veri e propri reattori: l’ossigeno passa attraverso i pori delle doghe, in quella zona all’interno della botte i tannini della Quercia si trovano a contatto con i polifenoli del vino ed avviene così una reazione, grazie anche alla presenza dell’acetaldeide presente nel vino, che permette ad essi di fondersi per dare vita a complessi composti, quelli che tutti noi desideriamo in un buon vino rosso.
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